Foto di ELENA BONO: poetessa, drammaturga, scrittrice

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E-Book

 

MORTE DI ADAMO

MORTE DI ADAMO (Edizione 2013 ed Edizione 2015) è disponibile in due versioni e-book che differiscono solo ed esclusivamente per le due differenti copertine . Il cliente può optare indifferentemente per la versione preferita.

Nota Bene: La copertina con la "Deposizione" di Jacopo Pontorno, cioè l'Edizione 2013, rispecchia fedelmente la versione cartacea pubblicata nel 1988 da EMMEE-Le Mani di Recco, casa editrice storica dell'intera opera letteraria di Elena Bono, dopo gli esordi con Garzanti nel 1956.
L'
Edizione 2015 di Morte di Adamo presenta la copertina con una nuova grafica. In copertina, infatti il particolare del mosaico posto all'ingresso del Santo Sepolcro in Gerusalemme.

“…non la pace, ma la spada.” - Matteo X.34
con questa citazione dal vangelo di Matteo si apre
Morte di Adamo” in E-BOOK con note inedite della scrittrice
su www.BreviarioDigitale.com

EDIZIONE 2013 - LINK PER L'ACQUISTO

 

 

 

 

 

 

 

EDIZIONE 2015 - LINK PER L'ACQUISTO

 

 

 

 

 

 

Descrizione
Con la pubblicazione della versione e-book del suo capolavoro "MORTE DI ADAMO", una grande scrittrice italiana contemporanea, ELENA BONO (classe 1921) sbarca nel mondo digitale e "sfida" le nuove generazioni a confrontarsi con il Vangelo.

Esordisce con Garzanti nel 1952 con la pubblicazione di una raccolta di poesie, "I GALLI NOTTURNI". Risale al 1956 la prima edizione di MORTE DI ADAMO, sempre per i tipi di Garzanti, che ne ristamperà una seconda edizione nel 1969.

Tradotto in francese, inglese e spagnolo, il libro suscitò grande successo a livello europeo e si parlò di "Opera magistrale", tanto che la traduttrice inglese, Isabel Quigly, essendo anche critico cinematografico, progettò di promuovere la realizzazione di un film tratto dal racconto più lungo, "La moglie del procuratore" ("The widow of Pilate" fu il titolo che venne scelto dalla casa editrice Hutchinson of London). Per motivi di salute della Bono il progetto non poté andare in porto.

Nel 1988 la casa editrice EMME E di Recco, oggi LE MANI (di Francangelo Scapolla), stampa una nuova edizione di MORTE DI ADAMO, oggi andata esaurita. LE MANI ha poi continuato a pubblicare tutta la vasta opera letteraria della Bono: poesia, teatro, romanzi. Gli ultimi libri sono POESIA OPERA OMNIA (2007), IL CASTELLO IN FIAMME E L'UNGUENTO DELLA PAROLA (testo critico e antologico, 2007) e L'ERBA E LE STELLE (2011, racconti e pièce per teatro da camera).

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UNA VALIGIA DI CUOIO NERO

Una valigia di cuoio neroLINK PER L'ACQUISTO

Descrizione

Una valigia di cuoio nero” fa parte della trilogia “uomo e superuomo”, composta da tre volumi (l’ultimo in due tomi) cui Elena Bono ha iniziato a lavorare sin dal lontano 1957: “Come un fiume come un sogno” (1985), “Una valigia di cuoio nero” (1998), “Fanuel Nuti – Giorni davanti a Dio 1920-1945” (prima parte 2003) – “Fanuel Nuti – Giorni davanti a Dio. 1946-1959II Tomo (2011). Con una geniale creatività letteraria, Elena Bono affida alla penna di Fanuel Nuti, figura introversa e complessa, autore e traduttore (dal tedesco) di alcuni racconti della trilogia, la stesura dell’intera opera che, prima di morire, affiderà all’amico Dario Guglielmo Gravina per la pubblicazione. La storia personale di Fanuel Nuti si intreccia con quelle narrate nella “trilogia” : il diario di un telefonista, interprete, scritturale della Wehrmacht, Walter Kalterbrunner, reperito dai partigiani nel campo trincerato della Forcella al momento della sua espugnazione (Come un fiume come un sogno), la lunga lettera di Kurt al fratello Günther (Una valigia di cuoio nero), tre racconti di fatti accaduti nella città di Fanuel Nuti nel periodo della guerra (Il quaderno, Le ferite di Dio e Un libro in prestito), due vicende pervenute da fonti israelitica e le memorie dello stesso Fanuel (Salvezza nella catacomba, E fu sera e fu mattina), e le memorie dello stesso Fanuel Nuti (dall’avvertenza di Dario Guglielmo Gravina curatore degli scritti a lui affidati dall’amico F.N. pg. 25 dell’e-book).

La versione cartacea si può trovare contattando la casa editrice LE MANI di Recco: “Una valigia di cuoio nero” (1988).

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LA MODERNITà ALLO SPECCHIO.
Storia di una famiglia in un romanzo di Elena Bono

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Descrizione

La famiglia come luogo di lettura della contemporaneità: è uno dei messaggi più forti che Giulio Meiattini mette in evidenza nel suo “La modernità allo specchio. Storia di una famiglia in un capolavoro di Elena Bono”.

Si tratta di un saggio su “Una valigia di cuoio nero(*) , lungo racconto tratto dall’omonimo libro di Elena Bono, considerato anche da Giovanni Casoli, scrittore e critico letterario, al vertice narrativo della scrittrice, assieme all’altro suo capolavoro “Morte di Adamo.

Scritto in prima persona, sotto forma di lettera, l’opera è insieme la storia in retrospettiva di una grande famiglia tedesca e insieme, fra le righe, un’acuta e spietata rilettura della modernità, di cui questa famiglia è, oltre che parte integrante, anche specchio riflettente. Ma ambedue queste prospettive sono filtrate attraverso l’interiorità tormentata di un uomo di cultura, discendente di questa famiglia, che, al culmine della seconda guerra mondiale, nelle pagine di questa lettera si confessa, facendosi così coscienza lucida, non priva di contrasti e contraddizioni, di ambedue le storie: quella dell’Europa, dall’illuminismo fino ai totalitarismi novecenteschi, e quella familiare, in un intarsio affascinante di elementi autobiografici e storici. In queste pagine della Bono, inserite e da leggere nell’affresco della trilogia, ma anche dotate di una loro interna compiutezza, rivive, perciò, e riprende originale forma, il meglio del romanzo psicologico, da Dostoewskij a Bernanos,… (pagg. 17-18 Ebook, Introduzione).

La sconfitta dei totalitarismi non ha segnato la fine del superuomo. Esso e più che mai vivo e si va affermando tramite un’altra germinazione della Raison… del liberalismo estremo, della tecnoscienza dai poteri illimitati e scissi dall’etica, dal consumo distruttivo delle risorse ambientali, se vogliamo delle potenti lobbies finanziarie. Questa è un’altra forma di nichilismo…
La Bono, alla fine, non ci da, non ci vuole dare una parola risolutiva al dramma della storia ancora in atto. Essa stessa sa di assistere ad un duello non terminato, destinato a continuare, fra squarci di speranza (Nanette), nubi minacciose (le predizioni di Tycho), ambiguità indecifrabili (il suicidio di Kurt). Non ci sono garanzie, ma neppure disperazione. La Bono preferisce tutto condensare nel grido della preghiera dei morenti: Et clamor meus a Te veniatQuesta è veramente la parola ultima della Bono, la sua visione credente della storia. Ella sa che il dramma storico, con le sue ambiguità, non è valutabile entro gli orizzonti solo mondani, ma trova il suo ultimo sbocco nell’ultimo Giudice divino, misericordioso e giusto: il Cristo Re e mite Agnello immolato. (pagg. 208-209 Ebook).

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Il libro fa parte della trilogiaUomo e superuomo” composto da 4 volumi che abbracciano complessivamente la storia italiana ed europea che va dal 1921 al 1958: “Come un fiume come un sogno” (ed. Le Mani, 1985 e 1999); “Una valigia di cuoio nero” (Ed. Le Mani 1998); “Fanuel Nuti. Giorni davanti a Dio 1921-1940” (ed. Le Mani 2003); “Fanuel Nuti. Giorni davanti a Dio 1940-1958” (Ed. Le Mani 2011).

 

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POESIE. OPERA OMNIA
 

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POESIE OPERA OMNIA e-book di Elena Bono nasce come omaggio alla poetessa in occasione del secondo anniversario della sua morte, avvenuta nell’Ospedale di Lavagna il 26 Febbraio 2014.

Ringraziamo l’editore storico di Elena Bono, Francangelo Scapolla, Le Mani Editore (Recco), per aver pubblicato (dopo gli esordi con Garzanti negli anni ’50) tutta l’opera letteraria di Elena Bono a partire dagli anni ’80 , ed in particolare per il libro POESIE OPERA OMNIA, pubblicato nel 2007, con l’autorevole presentazione di Elio Gioanola, (fra i maggiori conoscitori e studiosi dell’opera boniana) che qui abbiamo mantenuto nella sua integrità.

Le novità contenute in questa versione digitale sono tuttavia molte:

  • la riproposizione della presentazione della stessa Bono, “Quasi una dedica”, pubblicata nel volume “Invito a Palazzo” nel 1982: è un testo prezioso, in cui la poetessa ci dà una importante chiave di lettura della sua opera, che diventa espressione della sua vita pur trascendendola;
  • l’introduzione (per la parte antologica di poesie tradotte in spagnolo) di Mercedes Arriaga Florez, Professoressa Ordinaria di Filologia Italiana dell'Università di Siviglia e Direttrice del Gruppo di Ricerca "Escritoras y escrituras” (la traduzione in italiano è del Dott. Daniele Cerrato, Ricercatore di Filologia Italiana presso l'Università di Siviglia);
  • la pubblicazione di alcune note inedite dell’autrice, dettate in particolare nel corso dell’anno 2013, riguardanti le circostanze in cui furono scritte alcune poesie: è un arricchimento sia per i nuovi lettori della Bono sia per i più affezionati, e anche per gli studiosi, perchè attraverso queste annotazioni di tempi, luoghi e persone, si ha la sensazione di percorrere con la poetessa alcuni tratti della sua lunga vita e la si riconosce come una donna sempre in ascolto dello Spirito Santo e dallo sguardo capace di continua contemplazione, stupore, meraviglia, celebrato in uno dei suoi versi più noti “così semplice era tutto / chiudere gli occhi e guardare” (da “Dalla betulla si effonde”);
  • una sezione di poesie tradotte in spagnolo, croato, svedese, francese, arabo (copie di queste traduzioni, già pubblicate o inedite, sono custodite presso l’archivio storico di Elena Bono, affidato alla Società Economica di Chiavari);
  • le illustrazioni, tratte da alcuni quadri di Lori Scarpellini (*), amico di vecchia data della scrittrice, che per lui scrisse una lusinghiera critica artistica in occasione della mostra personale a Montecatini Terme nel 1979 (fra le immagini qui riprodotte, le terrecotte nel giardino della villa di famiglia del Maggiorello, in provincia di Lucca, dove la Bono trascorreva lunghi periodi di vacanza con il marito Gian Maria Mazzini).

Un sentito ringraziamento, per aver incoraggiato questa pubblicazione, va ad Antonio Crosa di Vergagni, legato a Elena Bono per via di quel cugino “Micky” cui la poetessa dedicò non solo alcune fra le sue più belle poesie, ma anche la copertina del suo ultimo lavoro “L’erba e le stelle, Racconti e pièces per teatro da camera” (Ed. Le Mani, 2011).

Infine, ringrazio di cuore Claudia Koll per le parole ispirate che ha voluto dedicare a Elena Bono per questa edizione e-book delle sue poesie: il loro e il nostro incontro è stato e sarà ancora fonte di nuove intuizioni artistiche e spirituali.

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(*) Lori Scarpellini, di Buti in quel di Pisa. Una piccola "città di pittori". E lui un "pisano" caparbio, sempre polemico con se stesso, aggressivo con i suoi quadri, specie gli oli, che tormenta per ridurre alla visione interiore borbottando il suo eterno: "Questo colore non mi ci sta".
Il suo maestro, il grande Gajoni, è anche il suo "persecutore" come colui che gli ha insegnato prima di tutto, l'incontentabilità.
Eppure anche Gajoni pensiamo, sarebbe gradevolmente sorpreso di fronte a certe figure di Lori Scarpellini come ai bellissimi "Due nudi seduti", di un incastro logico quasi feroce alla Casorati, e allo stesso tempo mirabilmente liberi.
Qui Scarpellini espone le sue cose minori, se possono definirsi tali, opere tanto orchestrate, accanitamente ragionate sul nucleo autentico della visione “intuizionale”, come "Natura morta con chitarra", dove le due quinte cromatiche: terrosa in prevalenza a destra, azzurrina sulla sinistra, dialogano intensamente col fitto scambio dei toni, attraversate genialmente dalla cascata del panno bianco in basso e dalla zona chiara della parete in alto con la nota prepotente, inattesa, del cappello pur esso terroso.
E la stupenda idea del "Granoturco" visto come una selva serpentina, bizzarra ed estremamente logica anch'essa, costruita da Dio uno di quei monumenti della natura che gli uomini non sanno vedere, ma i pittori sì. E mai più passeremo accanto a un campo di granoturco senza ricercare e ritrovare nell'apparente disordine naturale l'ordine di una ragione trascendente.
Una novità infine di questa mostra: gli acquarelli, ispirati da quell'incontro d'acqua e di terra che è il padule di Bientina.
Scarpellini ha colto, da poeta pittore, l'eternamente liquido, fluido, quasi ambiguo e fuggente di questo luogo del mondo e ha trovato l'essenzialità, la sintesi.

Elena Bono, Aprile 1979

Dedica di Claudia Koll a Elena Bono

Inizia così la dedica che Claudia Koll ha voluto indirizzare a Elena Bono in occasione della pubblicazione dell'e-book POESIE OPERA OMNIA:

"Mi è così di conforto sapere che Elena ''c'è'', esiste. È così presente il suo pensiero quando ascolto le sue poesie interpretate dai giovani attori che le studiano in Accademia. E tutti mi dicono: ''Come sono belle!''. La bellezza è, come dice San Giovanni Paolo II, per entusiasmare al lavoro (Lettera agli artisti). Ma non sono soltanto belle: ci insegnano la vita, l'umanità, il mistero, la relazione con Dio, la morte. Ti ringrazio Elena per...."

 

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